Maestri Veri, Allievi Degni

Disperdere la sapienza delle mani è rovinare il mondo.

Saper fare il lavoro è l’essenza della professionalità. Essenza che è facile perdere e disperdere in un mare di pregiudizi ed egoismi. Il non maestro, colui che fatica a condividere la sapienza delle sue mani, rimane geloso della sua abilità timoroso che l’allievo possa in un qualche modo surclassarlo. Ma l’allievo che supera il maestro è nell’ordine delle cose. E’ così che il mondo procede e si evolve. In questo modo, siatene certi, si sviluppano tecnologia e scienza. In questo modo, in una competenza cresciuta nelle botteghe e nelle trattorie, si sviluppano i mestieri. In un’era dove la globalizzazione ha reso spesso superflua la conoscenza generalista e generica delle tematiche e delle materie si amplifica altresì la necessità di una Cultura approfondita e mirata su microconoscenze specifiche e specialistiche. Solo la sintesi continua di eccellenti professionisti, meglio se organizzati in gruppi coesi in aziende o in organizzazioni di categoria che abbiano ampi obiettivi comuni, può definire e ridefinire il bagaglio di competenze da tramandare. Il vero maestro è quindi chi accetta di avere degli allievi che prendano progressivamente il suo posto sul lavoro. Spesso anche nelle associazioni scattano gli stessi meccanismi e le stesse gelosie insite nella natura dell’uomo e numerose sono le situazioni di divisione e scontro generate dagli scontri generazionali. Certo maestri veri devono avere allievi degni. Per imparare un mestiere non è sufficiente andare a scuola. Lamentare che la scuola non insegna più come una volta è un luogo comune quanto abusato. Che serve fare? I giovani sono spesso disorientati e cambiano facilmente settore spinti da motivazioni diverse: non si tratta solo di affrontare il disagio relativo a un lavoro faticoso, la difficoltà è legata soprattutto a una incerta affermazione professionale e sociale. Oggi, più che qualche tempo fa, non è facile partire dalla gavetta soprattutto perché mancano prospettive per una carriera futura. Dobbiamo dare modo ai giovani di crescere e imparare bene il mestiere attraverso il duro e quotidiano lavoro. Se siamo disposti ad essere Buoni Maestri dobbiamo pretendere che gli allievi siano degni di essere nostri discenti e farci nel contempo carico, in un rapporto che diviene quasi filiale, delle loro necessità. Un allievo degno è un giovane che ha voglia di imparare il mestiere vivendo l’esperienza con entusiasmo e fino in fondo. Un allievo degno deve gratitudine ai suoi maestri perché è solo dalla passione comune e dalla condivisione degli obiettivi che possono nascere grandi cose. Il mondo oggi si trascina perché non vogliamo riconoscere che in ognuno di noi c’è una potenzialità immensa e che è solo con l’entusiasmo dei giovani e la saggezza dei veterani che possiamo sperare di esprimerci al meglio.

Ipse Dixit – Vincent van Gogh
“Non vivo per me, ma per la generazione che verrà.”

Didásko – Scuola e Formazione

Di Giovanni Guadagno