ERUDITE DEGUSTAZIONI
Il lavoro che presentiamo è uno dei frutti dell’esperienza didattica dei docenti autori, ma anche del clima di curiosità nei confronti del sapere che si respira nelle classi e nei cortili del nostro Istituto. La curiosità ci spinge ben oltre i normali e predefiniti programmi di apprendimento delle discipline; lo stimolo al sapere e al capire costringe, noi docenti prima ancora dei discenti, all’esercizio costante, all’approfondimento e allo studio finalizzato alla conoscenza e allo sviluppo di capacità critiche. La passione per la cultura, in questa occasione, ha sfiorato diverse discipline: dalla storia alla cucina, dalla letteratura alla sommelerie, dalla gastronomia alla pittura.
Lungi da noi intraprendere la carriera, oggi troppo abusata a tutti i livelli, di tuttologi, ci accontentiamo di proporre un mirato e puntuale itinerario di riflessione, nient’affatto esaustivo, intorno ad alcuni momenti dell’evoluzione dell’uomo, cercando di focalizzare, per ognuno di essi, aspetti sociali e culturali legati all’alimentazione. Il titolo stesso rende la dimensione dell’opera: i saggi qui contenuti sono piccole “degustazioni” atte a stuzzicare – ce lo auguriamo – un maggiore appetito di conoscenza degli argomenti trattati, lasciando che esso venga soddisfatto da più robusti studi di settore, disponibili grazie alla considerazione che il mondo accademico dedica oggi al rapporto tra il cibo e le espressioni della civiltà umana. Oppure, più modestamente, suggerire una serie di riflessioni sui modi con cui l’uomo ha dato una risposta al bisogno di trarre piacere dall’atto comunque indispensabile dell’alimentarsi. O infine, per chi già coltiva la passione per questa nobile arte umana, nel rispetto delle convinzioni dei personaggi qui ricordati, aiutarlo a superare quella barriera non sempre sottile che distingue i gourmand, ghiottoni guidati più dall’istinto che dalla ragione, dai gourmet, buongustai consapevoli che ogni piatto, ogni boccone è il prodotto finale di un lungo itinerario di esperienze.
Questa pubblicazione, inoltre, conferma che è possibile lavorare in modo interdisciplinare imparando ad osservare, e a valutare, la propria materia anche da punti di vista differenti. Certamente uno degli aspetti più problematici della didattica dell’Istituto alberghiero è la dicotomia fra teoria e pratica. Per un insegnante di area e formazione umanistica è certamente difficile capire le modalità e i tempi di una lezione pratica di laboratorio o il peso e l’importanza che si attribuisce a determinati gesti e operazioni. Per un insegnante di area e formazione tecnica può risultare incomprensibile il linguaggio di alcune lezioni “teoriche” o il peso e l’importanza che vengono date alla conoscenza di determinate regole grammaticali o matematiche. Ma l’incontro fra le materie tecnico/pratiche e le materie umanistico/scientifiche ha dato a noi docenti, quindi per effetto caduta anche ai nostri alunni, un arricchimento maggiore, spingendoci ogni giorno ad andare oltre le normali scaramucce volte a stabilire una scala gerarchica delle discipline. Tutte le materie hanno uguale importanza e dignità, ma affinché questa non rimanga un’affermazione vuota di significato è indispensabile che ogni singolo docente possa spaziare anche negli altri insegnamenti, puntualizzando e correggendo persino qualche errore, sia pure in ambiti apparentemente non di sua competenza. Poter intervenire, a volte anche su argomenti non prettamente scolastici, mettendo in gioco la propria conoscenza e al limite riconoscendo anche la propria ignoranza, rende il docente “umano” e “persona di cultura”, evitando che possa divenire un semplice “ripetitore di concetti di conoscenza”. Così anno per anno è nata la didattica del nostro Istituto, fatta di tante piccole e grandi cose che vanno ben oltre questa pubblicazione, ma che crediamo essa possa in qualche modo riassumere in parte. Un lavoro che ha “educato” e spesso sorpreso persino chi lo conduceva, attraverso le ricerche, le riflessioni, i confronti. Un lavoro che, nato dalla scuola, ambisce ad andare anche oltre essa, nella speranza di riuscire a trasmettere compiutamente quegli stimoli e quegli ideali che continuano, nonostante tutto, a farci appassionare al nostro mestiere.
Stefano Pelizzoni, Giovanni Guadagno