Passato dell’Avaro

Passato dell ’Avaro

“Se, aprendo il frigorifero e guardando in fondo a sinistra, nel reparto verdure, vedrete lì abbandonato e morente un sedano, muovetevi a pietà. Nel sentirvi un po’ in colpa per averlo dimenticato per lungo tempo in quel luogo freddo e buio, allungate la mano e con atteggiamento affettuoso mondatelo, tagliuzzandolo finemente per buttarlo in un soffritto di cipolle. Portate quest’ultime fino all’oro aggiungendo successivamente qualche spicchietto d’aglio che lascerete soffriggere rapidamente fino al medesimo punto di colore. Acqua e due patate spezzettate chiuderanno il tempo della stufatura. Lasciate quindi bollire fino a raggiunta morbidezza per poi prendere distanza dall’ironico nome amalgamandoci, nella frullatura finale, abbondante olio a crudo. Se nel vostro frigorifero, nei reparti chiusi dello sportello, avrete dimenticato piccole porzioni di fontina, groviera, dolci pecorini, sempre tutti rattristati per l’abbandono, questo è il momento, nel ripulirle bene, di svuotare il vostro frigorifero. Cosa a cui d’altronde si dovrà e Vi dovrete abituare. Se l’avarizia è un vizio, l’oculatezza è cosa necessaria. Ridurre le dimensioni del frigorifero eliminando quella inutile testa su surgelante. Scegliere il piccolo per non riempirlo mai, usandolo come strumento rinfrescante e mai più come muto sepolcro di tanti alimenti. Tranne nei giorni che precedono incontri particolari con numerosi amici o familiari. Osservate la dispensa come materializzazione di una filosofia di vita: la cultura della dispensa che si cotrappone alla cultura surgelante di Idee e Cibi, la cultura del frigorifero. [….]

Tornando ai poveri brincichelli di formaggi recuperati, grattugiateli e se più d’uno, mischiandoli, conditeci abbondantemente il passato di sedano che con questi e olio a crudo sarà deliziosa e generosa minestra. [……] Il riutilizzo di questi avanzi vi deve chiarire definitivamente che il concetto di avanzi sta lontano dallo spreco e si deve avvicinare al concetto di speranza: spero che mi avanzi questo per poter fare quest’altro.”

Fabio Picchi – Senza vizi e senza sprechi – Mondadori