Esigere!

Cappello in testa e giacca bianca, pantalone nero. Dalla festa nazionale del cuoco del 13 ottobre ai campionati italiani di Rimini passando attraverso miriadi di manifestazioni provinciali e regionali un’onda anomala ci ha colpito.

Onda visibile contraddistinta da un abbigliamento che ci ha reso nuovamente visibili. Certo “non è l’abito che fa il monaco” ma certamente l’ordine esteriore può contribuire non poco a una certa serietà d’animo che dobbiamo ricercare.

Da anni, forse da decenni, si parla in Federazione di regole e in particolare di codice deontologico. Finalmente di siamo. La Federazione cuochi, dopo un iter tipico di tutte le associazioni democratiche fatto di lavori di gruppi ristretti e di approvazioni assembleari, si è dotata di un proprio codice di comportamento.

Lo ha fatto scrivendo le regole che via via si sono stabilite e sedimentate nel nostro vivere quotidiano di cuochi professionisti e di associati.

L’uniforme, o se preferite la divisa, è una di queste regole. E’ stato bello, entrando per esempio nell’imponente polo fieristico riminese, rimanere colpiti dalla massiccia presenza di cuochi. E’ bellissimo, al concorso provinciale per allievi, ritrovare tanti colleghi, tutti con giacca e cappello, che svolgono la loro attività di giudici, di cuochi o di relatori.

Indossare la divisa ora, con eleganza e ordine, comporta anche indossare un abito “mentale” di comportamento professionale adeguato. Comporta ESIGERE sempre che tutti i partecipanti siano in ordine e rispettino le regole.

Partecipando a diverse premiazioni di concorsi professionali ho più volte personalmente sottolineato dal palco ai concorrenti l’obbligatorietà di presentarsi al concorso, e alla premiazione, con la divisa perfetta prevista.

Per anni ne abbiamo parlato memori di un passato prossimo e remoto, per anni abbiamo discusso di quello che avremmo fatto solo se…. Di tempo ne abbiamo perso molto dando spazio eccessivo a chi tende a “complicare gli affari semplici” a chi, soprattutto perché nella confusione ci sguazza e si nutre delle cose irrisolte, preferisce che le cose non cambino mai per rimanere sempre allo stesso punto.

Stiamo invece sviluppando progetti complessi e articolati, stiamo procedendo con azioni su tutto il territorio nazionale con importanti azioni con una realizzazione visibile e concreta.

Questa immediatezza, e la visibilità attuale che cominciamo ad avere sui social, richiede una cura dell’immagine che parte dalla divisa ma esige anche comportamenti consoni, pacati e ponderati (pensati in modo completo e compiuto) che ci allontananino definitamente dalla figura bizzosa e alterata del cuoco beone e caratteriale che appare ancora come una macchietta in qualche nostra cucina, assemblea o consesso.

Ipse Dixit – Robert de Niro – Al Capone

“Non sei niente, sei solo chiacchiere e distintivo, chiacchiere e distintivo!”